Incontriamoci! Un viaggio intorno al mondo
La rassegna “Incontriamoci! Un viaggio intorno al mondo” comprende una serie di opere che trattano, con uno sguardo a misura di bambino, un tema importante e spinto con urgenza dall’attualità storico e sociale che stiamo vivendo: l’intercultura.
Giudizio: Accettabile/semplice
Tematiche: Amicizia; Avventura; Film per ragazzi; Rapporto tra culture;
Soggetto: Tanti anni fa, c'erano in un paese lontano due neonati, Azur e Asmar, allattati dalla stessa donna. Il primo, biondo con gli occhi azzurri, é il figlio del signore del luogo; il secondo, bruno con gli occhi scuri, é il figlio della nutrice. Sempre pronti a litigare nell'infanzia, i due ad un certo punto vengono divisi. Azur, che va a studiare in città, ha l'idea fissa di andare nella terra dall'altra parte del mare per vedere la fata dei Djins della leggenda. Dopo un naufragio, la vecchia nutrice lo accoglie in casa. Azur e Asmar si ritrovano da grande e ora hanno l'obiettivo comune di raggiungere la fata. Solo dopo un lungo percorso irto di ostacoli arrivano al trahuardo. E qui, la presenza di tutti i protagonisti aiuta a sciogliere le domande sul destino di ciascuno. La felicità sorride all'amicizia di Azur e Asmar.
Valutazione Pastorale: Michel Ocelot è il regista, negli anni passati, dei film imperniati sul personaggio "Kirikù". Qui conferma la predilezione per un cinema animato di stampo fortemente pittorico-letterario. I disegni infatti assomigliano ad olii ed arazzi; mentre il copione guarda alle tradizioni romanzesche dei cicli avventurosi di sapore medievale. Azur e Asmar diventano con tutta evidenza i due aspetti all'inizio opposti di una convivenza destinata a chiudersi in un matrimonio. Il biondo e il bruno, l'Europa e il mondo arabo si incontrano, si riconoscono complementari, si rispettano e vivono insieme. Una favoletta morale, lineare e chiara, politicamente corretta ma giusta e opportuna. Lo schematismo dello scontro buoni/cattivi rallenta un po' la freschezza del racconto. Meno didascalismo avrebbe giovato alla rapidità della narrazione. Comunque il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e del tutto semplice.