Regia di Jon M. Chu.
Con Cynthia Erivo, Ariana Grande, Michelle Yeoh, Jeff Goldblum, Jonathan Bailey.
Genere: Fantasy, Drammatico
Durata 160 minuti.
Distribuito da Universal Pictures.
Due streghe amiche/nemiche nel Regno di OZ
La perfida strega dell'ovest è morta e il regno di Oz festeggia la liberazione della più malvagia delle creature. Anche Glinda, la buona strega del nord, si presenta per appiccare il fuoco al fantoccio della sua arci rivale. Eppure c'è stato un tempo in cui le due non solo non si odiavano, ma erano addirittura migliori amiche. Un tempo lontano, che risale al momento in cui si sono incontrate la prima volta, all'università di Shiz. Glinda (che allora si chiamava Galinda) sognava di studiare con la decana degli studi di stregoneria, Madame Morrible, ma la professoressa aveva messo gli occhi su Elphaba, una ragazza che non aveva amici per via della sua pelle di colore verde, ma aveva già grandi e incontrollati poteri.
In principio, la storia di Elphi e Glinda era un romanzo di Gregory Maguire, poi, in un crescendo di trucco, costumi ed effetti speciali, come vogliono le regole del mondo di Oz, è diventata un musical, e infine un film-tripudio, una fantasmagoria kitsch in due parti.
Il film è un lungo ma rapido alternarsi di colori sgargianti, acuti vibranti, premesse archetipiche e sviluppi ancora nascosti dietro il tendone, per scoprire i quali occorrerà attendere un anno intero.
Perché esiste la malvagità? Con questo interrogativo, affidato ad una giovane della terra dei Mastichini, ha inizio il racconto della parabola di Elphaba, nata strana ma buona, e da subito fulminata dal rifiuto del padre, offesa dalla reazione dei suoi coetanei di fronte alla sua diversità, colpevolizzata dalla sfortuna di sua sorella, emarginata come un Joker, emotivamente trascurata, lasciata sola con la propria ipersensibilità, che ha cominciato presto e irrimediabilmente a prendere il sopravvento. Dall'altra parte della stanza, nel collegio universitario, proprio come nella soffitta di Mercoledì e Enid, c'è la sua controparte, Glinda: bionda, vanitosa, ostentatamente buona e soprattutto POPolare.