Un caos interiore che mette tutto in disordine
17 novembre 2021
Presentato al Sundance Film Festival e vincitore di 2 Premi Oscar 2021 (6 nomination), The Father è un dramma diretto da Florian Zeller. Anthony Hopkins e Olivia Colman raccontano la storia di Anthony, un uomo anziano probabilmente afflitto dal morbo di Alzheimer, che ne affronta i sintomi: smarrimento, confusione, sbalzi d’umore, deformazione della realtà; il tutto senza rendersi conto della malattia e del suo progredire, continuando a rifiutare l’aiuto continuo da parte della figlia, Anne, sempre più preoccupata e avvilita nel vedere il padre perdere lucidità.
The Father non è il primo film a trattare di demenza senile, ma si distingue nel modo in cui la racconta: attraverso lo sguardo di chi ne è vittima, mostrando ciò che vede, sente, vive. Nella testa di Anthony c’è un puzzle da ricostruire, ma non annotando ogni appunto sullo smartphone come l’Alice di Julianne Moore (Still Alice) o ricoprendo il corpo di tatuaggi come fa il Guy Pearce di Leonard Shelby (Memento), bensì attraverso le suggestioni di un luogo, di un appartamento ove si è vissuta una vita, in attesa di quei pochi ricordi che il cervello riesce ancora a tenere in vita. Non a caso la scenografia ricopre un ruolo da protagonista: la storia si muove in diversi spazi ma in realtà ne vive solo uno, l’appartamento, che sopravvive nei ricordi di Anthony, come punto di riferimento e al massimo sbirciare all’esterno dalla solita finestra sulla strada per verificare che sia tutto al posto giusto. L’ambiente ricorda l’aridità di un vita in cui la casa esiste, respira, conosce ogni segreto. L’esterno è tutto in ordine, quasi in attesa; ma dentro c’è uno caos che mette tutto in disordine.
* Domani, Giovedì 18 novembre ore 21 per la rassegna Vo' al Cinema: