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IL FULMINE NELLA TERRA - IRPINIA 1980

Venerdì 13 maggio 2011, ore 20:30
(evento non prenotabile: è scaduto il termine per le prenotazioni)

IL FULMINE NELLA TERRA - IRPINIA 1980

Protezione Civile Montecchio Maggiore - Cassa Rurale Artigiana di Brendola e la Sala della Comunità

Con la Compagnia teatro Dell'Osso da Teora (Avellino)

presenta: IL FULMINE NELLA TERRA - IRPINIA 1980

Scritto e diretto da Mirko Di Martino, interpretato da Orazio Cerino, aiuto regia Melissa Di Genova.

(ingresso libero)

Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e un terremoto lungo 100 secondi. Lungo trent’anni. Le macerie sono state sgombrate, le case ricostruite, i morti compianti, le strade inaugurate, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perchè i conti con il passato sono ancora aperti, perché c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato. Il 23 novembre 1980 il terremoto più distruttivo della nostra storia recente ha messo fine a un mondo e ne ha dato inizio un altro. Rievocare quel giorno a teatro significa cercare di posare un ponte sul fiume della memoria, significa provare a riallacciare i legami tra due epoche, due generazioni, due mondi, che dividono la stessa terra senza mai toccarsi.
Storie, ricordi, documenti. Perché la terra possa smettere di tremare proprio nel giorno in cui tutto è cominciato: il 23 novembre. Trent’anni dopo.

Il monologo è un’accurata ricostruzione dei giorni del terremoto in Irpinia del 1980 condotta su articoli, documenti e testimonianze dell’epoca, è un racconto di alcune delle tante storie della gente dei comuni colpiti, come Teora, Lioni, Conza, S.Angelo, Avellino e molti altri.

Ma lo spettacolo, patrocinato dal Festival internazionale di Giffoni Valle Piana, è anche e soprattutto un bilancio dell’Irpinia a trent’anni di distanza, il tentativo di riavvicinare due generazioni che dividono la stessa terra senza mai toccarsi.

I bambini di trent’anni fa sono cresciuti e oggi che si guardano alle spalle non trovano più nulla. I paesi dei loro padri sono luoghi stranieri, cartoline inviate da un mondo che non hanno mai conosciuto. E i nonni si ritrovano a inseguire i fantasmi dei loro ricordi, a parlare ai nipoti che li ascoltano senza capire, stanchi di sentirsi ripetere che qui era tutta campagna.



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Comune di Brendola