PORTA IL PAPÀ A TEATRO

 

 

La storia viene raccontata attraverso il punto di vista dei bambini di Longeverne. A partire dall'autunno, con l'inizio della scuola, l'esercito di Longeverne inizia la sua campagna bellica contro quelli di Velrans: la guerra, senza alcuna esclusione di colpi, viene condotta a colpi di spade di legno, sassi, ma soprattutto a mani nude, con generoso utilizzo di calci e pugni. La più tragica umiliazione è che quei disgraziati che cadono nelle mani del nemico sono privati di tutti i bottoni dalle camicie, dei ganci di bretelle e cinture e dei lacci delle scarpe; dopo esser stati anche variamente malmenati vengono costretti a tornare a casa come poveri mendicanti coi vestiti strappati. Qui si trovano in sovrappiù a dover subire anche la collera dei rispettivi padri consistente in una buona dose di frustate. Lebrac attua allora un piano brillante: assoldare le sorelle dei propri soldati come sarte e crocerossine, armate di ago e filo possono così rimediar il più presto possibile ai danni causati dal nemico durante le battaglie campali. Un altro stratagemma è quello di presentarsi nudi, cosicché i loro abiti non corrono più alcun pericolo d'esser danneggiati. La guerra arride via via all'una e all'altra banda, tra alterne vicende, con divertenti e bizzarre trovate….